Anno 1980. Due agosto. Sono le 10:25 del mattino alla stazione di Bologna. Un'esplosione, il caos. Il lato oscuro della politica, dietro i giochi di potere. Il ruolo dei media. Tutto questo e altro è quello che ci offre oggi l'Università di Storia Italiana, un momento per riflettere qualche minuto su un caso emblematico della storia italiana: la strage di Bologna e i meccanismi del potere.
L'orologio della stazione che ha smesso di funzionare al momento dell'esplosione, simbolo del terrore
La dinamica dei collegamenti
Lezione dopo lezione continuiamo ad imparare dalle mani dei nostri professori di storia, e stiamo ricostruendo un passato che avevamo trascurato. Per la lezione di oggi, la squadra dell'Università di Storia Italiana ha preparato un esempio di questa connessione di cui stiamo parlando. Sì, perché, come vedrai, per comprendere appieno la lezione di oggi, dovrai risalire ad alcune altre lezioni, nello specifico quelle dell'attentato in Piazza della Loggia, l'omicidio di Giorgio Ambrolosi, e la figura di Tina Anselmi. Tutte queste lezioni hanno in comune non solo il contesto, ma anche lo sfondo.
Dietro le quinte, troviamo la stessa associazione per delinquere, una loggia che ha organizzato per anni la vita politica italiana, e i cui autori intellettuali non sono mai stati imprigionati. Stiamo parlando della loggia P2. L'argomento di oggi è un altro evento che vede questa organizzazione come attore principale e sceneggiatore.
Deja que la historia comience a formar parte de tu vida - Università di Storia italiana
Nella classe che potrai goderti oggi, la P2 non viene discussa in modo specifico, ma se sei interessato a saperne di più, commenta e scrivi qui o nel gruppo Rubrica di Storia per incoraggiare gli insegnanti a filmare una presentazione estesa sull'argomento. Credici, non vedono l'ora di farla.
Le "fake news" - una vecchia abitudine
Non è un problema recente, da quando l'opinione pubblica è diventata un'arma politica, sono state usate per spostare gli equilibri di potere, destabilizzare gli oppositori o sollevare una popolazione in armi. La differenza che abbiamo oggi è che, grazie ai social network e al costante bombardamento di informazioni, è più facile creare e mantenere fake news. L'arte della disinformazione.
Di questo tratta la lezione di questa settimana all'Università di Storia Italiana , un invito a riflettere sul ruolo dei mass media, in questo caso, applicati al più grande attentato terroristico subito dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Non tutto è falso, ma non tutto è vero, e oggi i nostri professori mostreranno l'impatto che le grandi aziende di comunicazione hanno avuto sull'informazione. La strage di Bologna è un altro esempio di come proteggere e nascondere, e come confondere la popolazione a tal punto che oggi, a 41 anni di distanza, non sappiamo ancora cosa sia realmente accaduto.
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