Scoprendo il Bel Paese non possiamo non raccontare la storia della stazione zoologica di Napoli, che quasi 150 anni colloca l'Italia ai vertici dello studio della biologia.
Un progetto su scala mondiale
Natao nel 1872 da un'idea dello scienziato polacco Anton Dohrn che, dopo aver girato i più importanti siti scientifici decise che proprio la città di Napoli aveva tutte le caratteristiche necessarie per far decollare il suo progetto: creare una rete di stazioni biologiche, dove scienziati e studiosi avrebbero potuto acquisire e sperimentare, tutte collegate tra loro e tutte al servizio del pianeta.
Naturalmente un progetto del genere aveva dei costi di realizzazione e di mantenimento esorbitanti. Superata la prima fase, grazie ai contributi che arrivarono per merito delle sue abilità diplomatiche, tra cui la donazione del terreno da parte della città di Napoli, ora arrivava la parte più difficile: il mantenimento. Ed ecco l'idea, aprire il laboratorio al pubblico, potendo anche contare sull'affluenza turistica di Napoli, che già all'epoca si aggirava attorno alle 30.000 persone l'anno.
100 anni di scoperte
La stazione zoologica ha acquisito fin da subito rilevanza internazionale, grazie all'innovazione e alla continua sperimentazione sull'ambiente mediterraneo, ed ha potuto contare su numerose collaborazioni internazionali, tra cui la Zeiss, che ha utilizzato la stazione per testare e migliorare, grazie ai rapporti degli scienziati, le sue lenti famose in tutto il mondo.
L'apice del successo arriva nel 1982, quando la stazione diventa a tutti gli effetti un ente pubblico e viene nominato un comitato scientifico che, grazie anche ai continui miglioramenti e innovazioni, diventa una punta di diamante per la divulgazione della conoscenza per tutti gli altri paesi. Inaugurata ufficialmente il 14 aprile 1875 la stazione zoologica Anton Dohrn rappresenta ancora oggi uno dei simboli dell'eccellenza italiana nel mondo.
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